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#SolarOrbiter ha rivelato il Sole come mai visto prima scattando le prime immagini ravvicinate della nostra stella a una distanza di 77 milioni di chilometri #SunUpClose
Trascrizione audio
Solar Orbiter ha rivelato il Sole come mai visto prima scattando immagini ravvicinate della nostra stella a una distanza di soli 77 milioni di chilometri. Esa e la Nasa hanno infatti reso pubbliche queste immagini ottenute dopo aver superato i test di calibrazione degli strumenti lo scorso metà giugno, test che hanno messo alla prova la suite dei 10 strumenti a bordo per la prima volta. Tra questi Metis, il coronografo italiano ideato per osservare lo strato esterno dell’atmosfera solare: la corona. Metis utilizza un occultatore esterno per studiare le regioni coronali dove si accelera il vento solare con osservazioni simultanee sia in luce visibile che ultravioletta. Proprio l’immagine della corona realizzata nella banda ultravioletta è stata la prima ad essere realizzata con un campo visivo così esteso, fino a sette raggi solari. Oltre a Metis, l’Italia contribuisce ad altri due strumenti a bordo di Solar Orbiter: il Solar Wind Analyzer, una suite di 3 sensori di plasma per studiare le caratteristiche del vento solare e Stix è un telescopio concepito con l'obiettivo di osservare brillamenti solari nella lunghezza d'onda dei raggi X, strumento essenziale per la comprensione dell'eliofisica e dello space weather. Ora Solar Orbiter è nella sua fase di crociera e sta aggiustando la sua orbita a attorno al Sole. A fine 2021 la sonda avvierà la fase scientifica avvicinandosi a 42 milioni di chilometri di distanza dal Sole, più vicino del pianeta Mercurio. In quel momento il team della missione inclinerà gradualmente la sua orbita per ottenere una visione corretta dei poli solari il cui studio aiuterà gli scienziati a comprendere meglio il comportamento del campo magnetico che influisce sul vento solare e sull’intero Sistema Solare.