Deep Space: Solar Orbiter a due passi dal Sole

00:09:19 05.07.2022

Il Sole. La nostra stella, il punto di riferimento dei nostri antenati, il cuore del nostro sistema planetario, il primo oggetto di studio degli astronomi e oggi l’obiettivo di missioni spaziali internazionali. È qui, in questo ambiente cosmico estremo, che si aggira Solar Orbiter, la sonda Esa-Nasa arrivata, astronomicamente parlando, a due passi dal Sole

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Il Sole. La nostra stella, il punto di riferimento dei nostri antenati, il cuore del nostro sistema planetario, il primo oggetto di studio degli astronomi e oggi l’obiettivo di missioni spaziali internazionali. È qui, in questo ambiente cosmico estremo, che si aggira Solar Orbiter, la sonda Esa-Nasa arrivata, astronomicamente parlando, a due passi dal Sole. Partita nel febbraio 2020 da Cape Canaveral a bordo di un vettore Atlas V, Solar Orbiter ha impiegato due anni a raggiungere la sua destinazione finale. Durante il suo viaggio ha realizzato immagini spettacolari, come la tripletta Venere – Terra – Marte immortalati in una panoramica senza precedenti. Per poi giungere fino alla nostra stella, e iniziare a studiarla con i suoi 10 strumenti scientifici. A bordo c’è anche molta Italia: completamente italiano è il coronografo Metis dell’Asi, realizzato con la collaborazione di Inaf, del Cnr e delle Università di Firenze e di Padova. A fine marzo 2022 Solar Orbiter ha effettuato il suo primo passaggio ravvicinato al Sole, spingendosi a meno di 50 milioni di chilometri. Circa due mesi dopo sono arrivate le immagini: un ritratto davvero mozzafiato della nostra stella ma, cosa ancor più importante, una miniera d’oro di dati scientifici, molti dei quali raccolti proprio da Metis. Che ha permesso di addentrarsi in fenomeni estremi come le cosiddette ejections, le violente espulsioni di massa coronale. In questi mesi la comunità scientifica sta lavorando incessantemente ai dati raccolti da Solar Orbiter. Ma molti, preziosi dati devono ancora arrivare: si tratta di quelli ottenuti dagli strumenti in situ, che raccolgono direttamente le particelle provenienti dal Sole. Tra questi c’è lo strumento Swa, acronimo di Solar Wind Analyzer, che vede un importante contributo italiano. Insomma, tanta scienza è già stata fatta grazie a Solar Orbiter, ma tanta è ancora da fare per conoscere sempre meglio i segreti della nostra stella. Attendendo nuovi dati e nuove immagini, in grado di emozionare anche chi studia il Sole da tutta la vita.
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