Microgravità simulata, nuovo metodo con esoscheletro robotico
Durante le missioni spaziali, il lavoro degli astronauti comporta abilità motorie complicate dall’assenza di gravità. Ci sono due possibilità per prepararsi a vivere in ambiente spaziale: i voli parabolici – con aerei soprannominati ‘vomit comet’ - e piscine di galleggiamento neutro che prevedono l’utilizzo di tute speciali con dei contrappesi regolabili.
Da tempo, gli scienziati del Centro tedesco di ricerca per l'intelligenza artificiale (Dfki) hanno sviluppato un esoscheletro robotico per le terapie riabilitative. Adesso, insieme ai ricercatori dell'Università di Duisburg-Essen, hanno ideato, con l’esoscheletro, un metodo innovativo per simulare la microgravità. La tecnologia è in grado di rilevare e compensare il peso delle braccia di una persona, facendole sentire senza peso o, per esempio, più leggere come sulla Luna.
Gli scienziati hanno avuto l’opportunità di eseguire il primo test alla 42° campagna di volo parabolico dell’Agenzia spaziale tedesca iniziata a fine aprile in Francia, nella città di Bordeaux.
Il progetto dell’esoscheletro è stato uno degli undici esperimenti selezionati e portati a bordo dell’Airbus A310 Zero G di Novespace.e testato da sei soggetti.
Uno dei partecipanti è stato sostituito per via della nausea, ma al termine della campagna durata dieci giorni, i ricercatori erano molto soddisfatti.
L’analisi dei dati determinerà se l'addestramento con l'esoscheletro in assenza di gravità simulata sarà poi efficace in assenza di gravità reale.
Il successo dell’esperimento non solo assicurerebbe un nuovo metodo per preparare gli astronauti alle condizioni estreme dello spazio, ma, grazie alla possibilità di compensazione individuale del peso, il sistema offrirebbe un supporto ancora più personalizzato alle persone fisicamente disabili.
Crediti video: Centro tedesco di ricerca per l'intelligenza artificiale (Dfki), Novespace, Nasa