Un braccio robotico per gelide esplorazioni
Si chiama ColdArm ed è il nuovo braccio robotico che Nasa sta testando per future esplorazioni a temperature estremamente basse, come quelle di Europa, la luna ghiacciata di Giove, o del polo sud del nostro satellite durante la notte lunare, un periodo di buio di circa 14 giorni terrestri.
Ora in fase di sviluppo presso il Jet Propulsion Laboratory, ColdArm, a differenza dei bracci robotici di Curiosity e Perseverance, è in grado di condurre attività scientifiche in ambienti criogenici fino a 173 gradi Celsius sotto zero. Il suo segreto è utilizzare una combinazione di tecnologie chiave: ingranaggi in vetro metallico sfuso che non richiedono riscaldamento per funzionare al freddo, così come i controllori del motore e i sensori criogenici che ne regolano il movimento.
Il nuovo braccio di due metri e mezzo può ospitare alla sua estremità una serie di accessori, tra cui una paletta in titanio stampata in 3D per la raccolta di campioni dalla superficie di un corpo celeste. Non avendo tecnologie da scaldare ColdArm consentirà da un lato la raccolta di materiali volatili senza influenzare significativamente la temperatura dei campioni, e dall’altro un risparmio di circa due ore e del 30% dell’energia giornaliera rispetto ai rover tradizionali.
Grazie a tecnologie già collaudate a bordo di Ingenuity, il piccolo elicottero marziano, ColdArm potrebbe, infine, operare autonomamente senza l'intervento in tempo reale dei controllori da Terra.