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Borexino – l’esperimento di fisica delle particelle dei laboratori Infn del Gran Sasso, ha svelato per la prima volta lo spettro completo dei neutrini emessi dal Sole. I risultati dello studio condotto dall’Università di Amherst sono di notevole importanza e potranno essere utilizzati per la creazione di un modello sul comportamento del Sole. In passato, le ricerche precedenti, si erano concentrate sul ruolo di ogni singolo neutrino che compone lo spettro solare: al contrario Borexino, ha fornito un’istantanea dell’intera gamma dei neutrini, divenendo l’unico rilevatore al mondo ad averla osservarla simultaneamente. I neutrini solari scorrono dal Sole al centro del nostro sistema solare quasi alla velocità della luce: nel dettaglio, quasi 420 miliardi di queste particelle colpiscono ogni centimetro quadrato della superficie terrestre ogni secondo. Poiché interagiscono solo attraverso la forza nucleare debole, passano attraverso la materia virtualmente non influenzata: in questo modo è difficile distinguerli dalle tracce di decadimenti nucleari lasciate dai materiali ordinari. Borexino rileva i neutrini mentre interagiscono con gli elettroni di uno scintillatore liquido organico ultra-puro al centro di una grande sfera circondata da 1.000 tonnellate di acqua. La sua grande profondità e molti strati protettivi simili a cipolle, mantengono il nucleo privo di radiazioni, caratteristiche che gli hanno permesso di raggiungere numerosi risultati di valore scientifico fin da quando ha iniziato a raccogliere dati, nel 2007. Lo studio è appena all’inizio e i fisici impegnati nell’esperimento, continueranno la loro ricerca concentrandosi su un particolare tipo di particelle: i neutrini Cno che potrebbero essere la chiave per sciogliere i dubbi su una delle questioni irrisolte della fisica stellare, la quantità di metalli presenti nel Sole.