Volo suborbitale riuscito per il New Shepard Ns-29
Si è concluso con un successo il ventinovesimo volo del razzo New Shepard, dell'azienda spaziale americana Blue Origin. La missione, chiamata Ns-29, consisteva in un volo suborbitale senza astronauti, durante il quale sono stati svolti alcuni test con gravità simulata per conto della Nasa.
Con un lancio ottimale, il booster ha spinto la nuova capsula 'Karman Line' fino a un'altitudine di 105 chilometri, per poi sganciarla e riatterrare autonomamente. Durante la breve permanenza in orbita bassa, è stato studiato il comportamento in condizioni di gravità lunare di una serie di materiali di test stipati nel carico e forniti dalla Nasa.
La gravità della Luna, che è un sesto di quella terrestre, è stata simulata dalla forza centrifuga creata facendo ruotare la capsula quasi 11 volte al minuto, per due minuti.
La Nasa ha potuto così studiare il comportamento della polvere lunare e i suoi effetti sui materiali, mediante 29 esperimenti svolti contemporanemente, soprattutto per un tempo superiore a quello raggiungibile con lo Zero Gravity Research Facility. L'enorme e costoso simulatore del Glenn Research Center infatti non può ricreare una gravità artificiale per un tempo superiore ai 20 secondi.
Oltre agli esperimenti per la Nasa, la missione Ns-29 ha condotto anche ricerche per conto della 'Honeybee Robotics', una divisione del gruppo Blue Origin dedicata alle attività commerciali e attualmente impegnata a studiare come scavare, raccogliere e lavorare al meglio la regolite lunare.
Dopo gli esperimenti, la capsula è rientrata e atterrata senza problemi. Sul finale, uno dei tre paracadute non si è aperto completamente, ma Blue Origin ha spiegato che questo imprevisto non ha destato alcuna preoccupazione, perché per un atterraggio senza rischi sono sufficienti anche due soli paracadute.
Crediti: Blue Origin, Nasa.
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