Trascrizione audio
La navicella Unity di Virgin Galactic torna a volare. Decollata dallo spazioporto della compagnia nel deserto di Mojave in California, ha portando a termine il test di volo numero sette della sua carriera. Al contrario di altre aziende aerospaziali che utilizzano razzi convenzionali, Unity è stata lanciata da un velivolo madre, che l’ha trasportata fino a circa quindicimila metri di quota, la stessa da cui partiranno i voli regolari - per poi rilasciarla. Dopo qualche secondo, i motori si sono accesi portando lo spazioplano a volare per la prima volta quasi alla massima velocità che è in grado di raggiungere. Scopo del volo di prova, convalidare le attività svolte durante gli ultimi mesi di fermo, valutare le prestazioni la stabilità e il controllo del veicolo per garantire la possibilità di volare con un carico maggiore. Parte dei componenti della prospulsione a bordo, in questo ultimo volo, sono stati sostituiti con un carico d’acqua che Unity ha rilasciato raggiunta una quota di 6.700 metri consentendo ai piloti di atterrare con un veicolo più leggero. Testato con successo anche il sistema di protezione termica, progettato per proteggere il veicolo dall'attrito dell'aria durante il volo supersonico. La sperimentazione dei voli suborbitali da parte della Virgin vedrà protagonista anche l’Italia secondo quanto previsto dall’accordo siglato nel dicembre 2016 tra l’azienda e ALTEC S.p.A., società partecipata da ASI e Thales Alenia Space in cui verrà valutata la fattibilità di uno spazioporto italiano.