Urano occulta una stella nel cielo d’aprile
Urano è passato davanti a una stella distante circa 400 anni luce dalla Terra. Il raro evento di occultazione stellare, avvenuto lo scorso 7 aprile, è stato l’occasione per approfondire la conoscenza dell’atmosfera del settimo pianeta del Sistema Solare, dei suoi 13 anelli conosciuti e dell’orbita precisa del pianeta attorno al Sole. Nell’ambito della missione Uranus Stellar Occultation Campaign 2025, un gruppo internazionale composto da più di 30 astronomi, al lavoro con 18 osservatori, ha seguito questo allineamento. I dati raccolti permettono, in particolare, di determinare la composizione della stratosfera di Urano, di capire come il pianeta sia cambiato negli ultimi 30 anni e come funzioni oggi la sua atmosfera.
Quando Urano ha iniziato a occultare la stella, la sua atmosfera ha rifratto la luce stellare, facendo apparire la stella sempre più fioca fino a farla scomparire alla vista. L’effetto inverso è avvenuto alla fine dell’occultazione, quando la luce della stella, non più ostacolata dal pianeta, è tornata a brillare. Misurando quest’attenuazione luminosa, o curva di luce, è possibile definire le proprietà atmosferiche di Urano, come temperatura, densità e pressione a varie altitudini.
L’evento - durato circa un’ora e visibile solo dal Nord America occidentale - si inserisce in un percorso di osservazioni che ha avuto inizio nel 1986 con Voyager 2: la prima e finora l’unica sonda della Nasa a sorvolare Urano, dieci anni prima dell’ultima brillante occultazione stellare del 1996.
La prossima brillante occultazione avverrà nel 2031 e coinvolgerà una stella ancora più luminosa di quella osservata ad aprile: un’ulteriore opportunità d’analisi dell’atmosfera del gigante ghiacciato in vista di future esplorazioni.