Si chiama HULC (Handheld Universal Lunar Camera) e farà parte dell’attrezzatura degli astronauti per le future missioni Artemis della Nasa.      
È una fotocamera mirrorless modificata partendo da un modello Nikon. Con componenti adattati per ridurre i problemi causati dalle radiazioni, HULC è progettata per operare sulla Luna e acquisire immagini nitide in condizioni di illuminazione variabile. È dotata di una coperta termica che la protegge dalla polvere e dalle temperature estreme sulla superficie lunare, da -200 a 120 gradi centigradi. Destinata all’uso manuale, i pulsanti sono stati riposizionati così da facilitare l’utilizzo con i guanti spessi degli astronauti.

Durante l’ultimo addestramento geologico PANGAEA dell'Esa, a Lanzarote, in Spagna, astronauti, scienziati e ingegneri hanno testato teleobiettivi, flash e un oculare sia alla luce del giorno sia all’interno di grotte buie per simulare scenari realistici, simili a quelli lunari.

Le sessioni di test hanno incluso l’utilizzo di teleobiettivi da 70 a 200 mm per ingrandire il paesaggio e facilitare le decisioni sulle aree da esplorare. Un elemento importante, poiché le ricerche basate sulle missioni Apollo hanno dimostrato che sulla Luna la percezione delle distanze e delle pendenze è alterata.

Un altro miglioramento in fase di valutazione riguarda l’aggiunta di un oculare, per verificarne l’efficacia rispetto allo schermo posteriore, tenendo conto dei movimenti limitati indossando una tuta spaziale.

Con l'obiettivo finale di diventare una fotocamera certificata per lo spazio, HULC ha già acquisito   una grande quantità di dettagli, sia nelle aree più scure che in quelle fortemente illuminate: un aspetto cruciale per le future missioni e in vista di Artemis III, che prevede un atterraggio sul Polo Sud lunare, circondato da crateri permanentemente ombreggiati.