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La ricerca dell’origine dell’acqua nei corpi celesti del Sistema Solare è tra gli obiettivi principali di molte tra le ultime missioni spaziali. L’ultima scoperta ha come protagonista una serie di frammenti dell’asteroide Itokawa, raggiunto dalla prima delle due sonde Haybusa nel 2005. Sui campioni recuperati dalla missione sample return sono state effettuate delle analisi che hanno permesso di individuare la prima misurazione diretta di trace d’acqua su un asteroide. I risultati, rafforzano la teoria secondo cui l’acqua sulla Terra sia stata trasportata proprio dagli asteroidi. La firma acquosa è stata trovata grazie al pirosseno minerale, un materiale che sulla Terra è associato appunto alla presenza di acqua. Le ultime misurazioni hanno mostrato che i campioni erano più ricchi d’acqua del previsto: il che suggerisce che anche asteroidi considerati secchi come Itokawa e come Ryugu - l’asteroide target di Hayabusa 2 - possano in realtà contenere più tracce liquide di quanto si pensasse. Proprio Ryugu, raggiunto da Haybusa2 lo scorso giugno, è stato oggetto di uno studio che ha messo in luce la presenza di minerali idrati sulla sua superficie. Ma non è il solo, anche la superficie di Bennu, obiettivo della sonda Nasa Osiris Rex, contiene idrossili, minerali argillosi che contengono acqua, anche se l’asteroide è troppo piccolo per poter ospitare acqua allo stato liquido. La scoperta, apre la strada a studi futuri e indica che l’acqua è stata comunque presente almeno per un certo periodo di tempo sul corpo progenitore di Bennu, un asteroide molto più massiccio.