Trascrizione audio
Il cuore di Plutone potrebbe battere in modo inaspettato. Il più remoto pianeta del nostro Sistema Solare nasconderebbe infatti sotto la sua superficie un oceano liquido: è l’ipotesi di un team di ricerca coordinato dalla Brown University americana, che confermerebbe la possibilità, già intravista nei mesi scorsi, di una presenza d’acqua sotto la crosta ghiacciata del pianeta nano. Il nuovo studio utilizza i dati di New Horizons, la sonda NASA che pezzo dopo pezzo ci sta aiutando a svelare il vero volto di Plutone, e li combina con una serie di modelli termici che ne ricostruiscono l’interno. In questo modo i ricercatori sono riusciti a individuare con grande precisione il presunto oceano plutonico, che si estenderebbe per oltre 100 chilometri sotto la superficie del pianeta. In particolare gli scienziati si sono focalizzati su Sputnik Planum, l’enorme bacino di Plutone la cui antica origine a seguito di un forte impatto potrebbe essere in qualche modo collegata all’attuale posizione dell’oceano nascosto. Non solo: i nuovi modelli termici hanno permesso di determinare anche l’ipotetica composizione di questa immensa distesa d’acqua intrappolata dal ghiaccio di Plutone, suggerendo un contenuto di sale molto simile a quello del Mar Morto terrestre.