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È un sistema planetario decisamente anomalo, quello immortalato dai potenti occhi del telescopio Alma dell’Eso. Si tratta del sistema che ruota attorno a una stella chiamata No Lup, a circa 400 anni luce da noi. Segni particolari: un rapidissimo getto gassoso di monossido di carbonio, che viene sparato fuori dalla stella a una velocità mai registrata prima. Un team internazionale di ricerca guidato dall’Università di Cambridge e di cui fa parte anche l’Inaf di Firenze ha analizzato i dati raccolti da Alma per cercare l’origine di questo misterioso flusso di gas. Anche se la velocità del getto resta ancora un enigma, le altre informazioni raccolte sul sistema No Lup hanno fatto pensare agli scienziati che il gas provenga da una cometa ghiacciata, che è stata polverizzata dalla fascia di asteroidi che circonda la stella. I risultati dello studio, al momento disponibile sul portale ArXiv, saranno presentati alla conferenza virtuale organizzata dall’Eso dal 7 all’11 dicembre, dal titolo “Cinque anni dopo HL Tau”. In questa occasione si parlerà dell’evoluzione degli studi sui sistemi planetari a partire da un’altra grande scoperta effettuata dal fiore all’occhiello dell’osservatorio europeo. Cinque anni fa, infatti, Alma forniva l’immagine più nitida mai realizzata a lunghezze d’onda submillimetriche della giovanissima stella HL Tauri, mostrando dettagli mai visti prima sul suo disco protoplanetario. Con quell’ormai famoso sistema stellare, No Lup ha in comune la giovane età: il nuovo sistema immortalato da Alma che sprigiona polvere di cometa risale a quando l’universo era appena nato, e potrebbe fornire nuovi indizi per comprendere meglio come si è evoluto il nostro sistema solare.