Trascrizione audio
C'è aria di rivoluzione nel Sistema Solare. Una nuova classificazione astronomica, proposta da un team di dottorandi della John Hopkins mette in discussione la retrocessione di plutone a pianeta nano e potrebbe far riscrivere libri di scuola, imponendo alla nostra memoria uno sforzo titanico. Avvistato per la prima volta nel 1930, plutone faceva parte della famiglia dei pianeti del Sistema Solare fino a quando, nel 2006, ne venne sancita la retrocessione a pianeta nano dopo che Eris e Cerere, simili a Plutone e se non più massivi, erano stati definiti dei nani. Secondo la nuova classificazione proposta, avrebbero diritto allo status di pianeta tutti quei celesti grande meno di una stella che non abbiano subito processi di fusione nucleare e che – ecco la novità – siano rotondo a causa di un equilibrio idrostatico indipendente dai parametri orbitali. Se questa dicitura venisse accettata Plutone tornerebbe dunque a far parte dei “grandi” del Sistema Solare. Ma c’è di più: assieme a lui altri 100 corpi rispondenti alla nuova descrizione, tra cui la nostra Luna o Europa, satellite di Giove, guadagnerebbero lo status di pianeta legato al Sole. E contare fino a cento e più per menzionare tutti gli inquilini del nostro vicinato diventerebbe ben più impegnativo di quanto non lo sia stato fino ad oggi.