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Avrà un cuore italiano da 400 milioni di euro e uno sguardo 100 milioni di volte più aguzzo dell’occhio umano. Il suo nome è E-ELT, osservatorio astronomico dalle credenziali straordinarie nato sotto l’egida dell’ESO e attualmente in fase di costruzione a quota 3000 metri non lontano da Paranal, sulle Ande Cilene e sarà l’Italia industriale a realizzarne due importanti strutture ingegneristiche: la cupola da 85 metri di diametro, completamente ruotante dalla massa di 5000 tonnellate e la sua struttura meccanica di supporto. Nel suo assetto finale E-ELT sarà il più grande telescopio ottico/infrarosso della storia, pensato per superare di 16 volte le prestazioni del collega Hubble nella caccia ai misteri dell’universo. La sua eccellenza avrà i colori del nostro Paese per mezzo del consorzio di Societa’ italiane ACE, composto da Astaldi, Cimolai ed il subcontractor EIE per un importo complessivo a 9 cifre e attraverso l’attivita’ scientifica sviluppata dall’INAF. Una sfida tecnologica ed industriale, ha commentato nel corso della cerimonia per la stipula del contratto a Monaco di Baviera il Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca Stefania Giannini, a cui l’Italia risponde con una rinnovata capacità di leadership che conferma l’eccellenza del nostro Paese in settori scientifici di alta tecnologia che puntano lo sguardo verso il cielo e nuovi mondi. Un primato italiano in ambito ESO che il Presidente INAF Nicolo’ D’Amico vede come fiore all’occhiello internazionale e come straordinario volano per l’economia italiana