Vele solari per le previsioni meteorologiche spaziali
Le vele solari potrebbero rivoluzionare il monitoraggio dell'attività solare e la previsione degli eventi meteorologici spaziali. Questa tecnologia innovativa - e più economica - consentirebbe ai satelliti di navigare sfruttando la luce del Sole, migliorando significativamente i tempi di preavviso nell’emettere allerte nel caso in cui un brillamento solare possa avere un impatto sulla Terra.
Il vento solare è un flusso costante di particelle cariche provenienti dalla corona solare. Quando interagisce con il campo magnetico terrestre, può generare le aurore vicino alle regioni polari ma anche tempeste geomagnetiche, dannose per reti elettriche, satelliti, GPS e sistemi di comunicazione. Attualmente, missioni come l'Advanced Composition Explorer della Nasa e il Deep Space Climate Observatory della Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) monitorano il vento solare da una posizione chiamata Punto di Lagrange L1, a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra.
Avvicinarsi di più al Sole permetterebbe di ottenere dati più precisi e con maggiore anticipo. Ed è qui che entrano in gioco le vele solari. A differenza dei tradizionali sistemi a propulsione chimica per muoversi nello spazio, le vele solari sfruttano la pressione esercitata dai fotoni della luce solare per spingere i satelliti, proprio come il vento spinge una barca a vela.
Con l’obiettivo di compiere osservazioni più ravvicinate, la Noaa, in collaborazione con la Nasa, sta sviluppando una versione a grande scala di una vela solare nell'ambito del progetto Solar Cruiser. Una volta dispiegata, questa vela solare coprirà un'area di 1.653 metri quadrati e permetterà ai satelliti di navigare oltre L1. Il progetto prevede una navicella centrale con bobine e un sistema di dispiegamento, oltre a quattro vele costruite in quadranti separati. La costruzione di queste componenti è già in corso, con il completamento previsto per febbraio 2026 e un lancio entro il 2029.