Massimo solare e gli effetti su Marte

00:01:40 30.04.2024

Il Sole sta entrando nel suo picco di attività, e in vista delle prossime missioni su Marte, i ricercatori ne approfittano per studiare gli effetti delle tempeste solari sul pianeta.
Possedendo un’atmosfera estremamente sottile, Marte risulta particolarmente vulnerabile alle radiazioni, mancando una conoscenza solida sulle conseguenze del loro impatto sul pianeta, è importante indagare prima dell’arrivo degli astronauti.
In attesa di quello che gli scienziati chiamano ‘grande evento’, ovvero la possibilità di osservare un potente brillamento solare, su Marte ci sono già gli strumenti idonei.
Parliamo di Maven e Curiosity. Il primo è un orbiter in grado di catturare le particelle solari a bassa energia, il secondo è un rover che ha l’unico strumento sensibile alle particelle ad alta energia che attraversano l’atmosfera e arrivano sulla superficie del pianeta. E così quando Maven rileva un brillamento solare, il team dell’orbiter lo comunica al gruppo di controllo di Curiosity. Queste misurazioni forniranno dati cruciali su quale tipo di radioprotezione avrebbero bisogno gli astronauti.
Quest’anno intanto abbiamo anche un’altra importante coincidenza. Marte si trova nel punto della sua orbita più vicino al Sole e questo causa le tempeste di sabbia che strappano le molecole d’acqua dalla superficie che poi finiscono nell’atmosfera. Considerando che le tempeste solari a loro volta erodono l’atmosfera, sarà anche una buona occasione per testare le teorie su ciò che nel corso del tempo ha trasformato il pianeta rosso, da un mondo caldo umido a un deserto gelido.

 

Crediti video: Nasa

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