Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili
alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni
cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o
proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.
La missione Esa avrà a bordo due cubesat e partirà alla volta del sistema Didymos nel 2024
Trascrizione audio
Mancano poche settimane al gran finale della missione Dart. Il prossimo 26 settembre la sonda della Nasa si scontrerà con Dymorphos, il più piccolo dei due asteroidi del sistema Didymos, tentando di modificare la sua orbita nel corso del primo test di difesa planetaria mai intrapreso dall’uomo.
LiciaCube, un cubesat finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana e realizzato da Argotec, sarà il testimone oculare dell’impatto e acquisirà immagini ad alta risoluzione del cratere e dei detriti generati dalla collisione.
Dart e LiciaCube apriranno la strada a Hera, la missione Esa che avrà il compito di eseguire un sorvolo ravvicinato della coppia di asteroidi, raccogliendo informazioni chiave su Dymorphos quali la sua massa e la sua struttura, oltre alle dimensioni del cratere generato dall’impatto con Dart.
Il lancio è previsto nel 2024 e la sonda è in fase di realizzazione negli stabilimenti di Ohb in Germania e Avio in Italia. A bordo due cubesat, Milani e Juventas, che hanno appena superato la Critical Design Review. Juventas, dotato di un radar a bassa frequenza, gravimetro, collegamento radio, telecamera a luce visibile, accelerometro e giroscopi, misurerà il campo gravitazionale e la struttura interna del più piccolo dei due asteroidi Didymos. Nel dettaglio l’antenna del cubesat sarà in grado di eseguire una scansione radar a bassa frequenza fino a 100 metri di profondità all’interno dell’asteroide.