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Architettura caotica, tutta colpa di Giove. Per un gruppo di ricercatori l'attuale configurazione del Sistema Solare, un rompicapo decennale per gli scienziati, sarebbe riconducibile al comportamento del gigante gassoso e del suo collega Saturno e alle loro orbite ballerine. Il nostro angolo di cielo ospita due famiglie di pianeti, separati da una fascia asteroidale: i terrestri come Mercurio, Venere, Marte e ovviamente la Terra e i grandi mondi di gas e ghiaccio, oltre i quali si estende la cintura di Kuiper. Ma i conti astronomici non tornano. Marte occupa una posizione non prevista e la sua taglia – il 10% della massa della Terra – lo rende in teoria un embrione e non un pianeta bello e fatto. Secondo le teorie tradizionali, Giove all'alba del Sistema Solare avrebbe occupato una posizione più interna “rubando” la massa locale a disposizione per Marte, per poi migrare nella posizione attuale. Il che spiegherebbe anche inclinazione, eccitamento e presenza d'acqua nella zona interna della fascia degli asteroidi. In alternativa a condizionare gli equilibri potrebbe esserci la microfisica del disco: i grumi primordiali di materia si sarebbero accumulati in due zone distinte, una interna per i pianeti terrestri, l'altra oltre Giove. Secondo gli autori della ricerca invece, le stranezze di Marte sarebbero primordiali e il comportamento degli asteroidi sarebbe legato ai movimenti di Giove e Saturno: i pianeti sarebbero nati più o meno dove li troviamo oggi ma le loro orbite, stabili ma caotiche nel passo, avrebbero trascinato alcuni degli asteroidi esterni in una posizione più interna.