Trascrizione audio
Il conto alla rovescia è quasi scaduto: mercoledì 19 ottobre il lander europeo Schiaparelli toccherà la superficie di Marte. Il Vecchio Continente arriva sul pianeta rosso con uno strumento a supervisione italiana alto un metro e ottanta per 600 chili di peso. Schiaparelli, così chiamato in onore dell'astronomo Giovanni, atterrerà nella regione chiamata Meridiani Planum, che si trova nell'emisfero Sud in prossimità dell'equatore, ed è un vero apripista: è suo il compito di fornire dati per lo sviluppo di tecnologie utili alle future missioni su Marte, comprese quelle umane. Il 16 ottobre il lander si staccherà dalla sonda madre e viaggerà in solitaria per sei milioni di chilometri. Un viaggio che durerà tre giorni, e che lo porterà, mercoledì 19, ad entrare nell'atmosfera di Marte. La discesa durerà appena sei minuti. A proteggere Schiaparelli saranno uno scudo per il calore, un paracadute e una struttura resistente agli urti violenti. Non appena toccato Marte, Schiaparelli si metterà subito al lavoro. Il lander resterà in vita solo pochi giorni: il suo compito, oltre quello di testare tecnologie di entrata in atmosfera, discesa e atterraggio (con lo strumento Amelia), è quello di catturare immagini e rilevare le condizioni metereologiche marziane (grazie allo strumento Dreams). Sarà particolarmente interessante quest'attività perché ad attendere Schiaparelli ci saranno delle tempeste così violente da avvolgere il pianeta nella polvere. E proprio la polvere può celare tracce interessanti sulla composizione geochimica del pianeta. Il lavoro di Schiaparelli si basa su un kit scientifico privo di una macchina fotografica extraterrestre. Per le immagini avrà con sé una camera dell'Esa leggera, da poco più di mezzo chilo, ottenuta rimodernando lo strumento che era a bordo di Herschel e Planck e che aveva il compito di fotografare il momento di distacco dei due moduli. Sarà questa camera a produrre 15 immagini in bianco e nero durante la discesa di Schiaparelli, utili per ricostruire la traiettoria seguita da lander. Sarà ripresa anche l'area di atterraggio per poi poter individuare con precisione millimetrica il punto di atterraggio, che, lo ricordiamo, ricade in un'area ellittica di 100 chilometri per 15. La camera inizierà a lavorare quando mancheranno circa tre chilometri all'atterraggio. Schiaparelli fa parte della missione ExoMars, nata dalla collaborazione tra l'Agenzia spaziale europea (Esa) e quella russa (Roscosmos), con un’importante partecipazione italiana. E' una missione articolata in due parti. La prima è quella inziata il 14 marzo scorso con la partenza della sonda madre Tgo (Trace gas orbiter) e di Schiaparelli, per la seconda bisogna aspettare il 2018, quando un rover avrà il delicato compito di perforare la superficie marziana grazie a un drill Made in Italy.