Trascrizione audio
Viaggio alle origini del sistema solare. E’ partita con destinazione Bennu la prima missione NASA di ‘sample return’ verso un asteroide. L’obiettivo: mappare in dettaglio la superficie del corpo celeste, prelevare un minimo di 60 grammi di materiale e riportare il campione collezionato sulla Terra. La spedizione di OSIRIS-Rex (Origins Spectral Interpretation Resource Identification Security Regolith Explorer) progetto sviluppato nell’ambito del Programma 'New Frontiers' ha avuto inizio alle 19:05 dell'8 settembre, ora della Florida, l'1.05 di questa notte in Italia con un liftoff nominale a bordo di un vettore Atlas V. La sonda orbiterà attorno al sole per circa un anno, poi servendosi dell’assist gravitazionale della Terra si lancerà alla conquista di Bennu. un asteroide vicino appartenente alla famiglia Apollo classificato come carbonaceo di tipo B, di forma sferoidale e dal diametro medio di 560 metri. L’arrivo a destinazione e le operazioni di rendez-vous sono previsti tra circa due anni, nell’agosto 2018, quando OSIRIS-Rex, servendosi di un piccolo sistema propulsivo per il controllo della navigazione rallenterà la sua corsa per adeguarsi al passo di Bennu e agganciarne l’orbita. La prima parte della missione prenderà il via due mesi dopo l’incontro e durerà un intero anno, periodo in cui la sonda sarà impegnata nella mappatura approfondita della superficie dell’asteroide. Saranno prodotti 4 diversi tipi di mappe che insieme andranno a comporre un modello 3D dell'asteroide. Sulla base dei dati raccolti il team di missione sceglierà il sito del prelievo, un'area ampia circa 50 metri che sarà individuata tenendo conto degli obiettivi scientifici ma anche degli eventuali rischi di impatto per il veicolo. Nel 2020 infatti OSIRIS-REx dovrà cimentarsi nella cruciale manovra di prelievo denominata TAGSAM, Touch And Go e Sample Acquisition Mechanism. In altre parole: toccata e fuga, con campionatura. Il contatto con il corpo celeste durerà appena 5 secondi durante i quali il braccio robotico di OSIRIS-REx sparerà azoto gassoso sulla superficie dell'asteroide al fine prelevare quanto più materiale possibile. La riserva di azoto a bordo permetterà tre tentativi di raccolta da cui gli scienziati si aspettano di collezionare da un minimo di 60 grammi a un massimo di 2 kg tra frammenti di roccia e polveri. Nel 2021 la sonda potrà riprendere la strada verso la Terra dove dovrebbe giungere nel settembre 2023. La capsula del tempo contenente i campioni si separerà dal veicolo e farà da sola il suo ingresso in atmosfera per essere poi recuparata e condotta nello Utah Test and Training Range. I frammenti di Bennu saranno successivamente affidati ai laboratori del Johnson Space Center della NASA per le analisi, finalizzate alla ricerca di acqua e altre molecole organiche. L'asteoride è infatti un oggetto incontaminato originatosi dalla nebulosa solare da cui ha preso forma il nostro sistema planetario. Una capsula del tempo risalente a 4.5 miliardi di anni fa. Ed E 'da corpi come Bennu che potrebbero essere giunti sulla terra elementi-chiave per lo sviluppo della vita