Trascrizione audio
Una forma insolita, che a qualcuno ha ricordato una nave spaziale. Un colore scuro, dato dalla sua natura densa e rocciosa. E un posto speciale nella storia dell’astronomia, perché è stato il primo pezzo di un sistema planetario distante ad essere entrato nel nostro sistema solare. Stiamo parlando di ʻOumuamua, l’asteroide dal nome quasi impronunciabile avvistato lo scorso ottobre dal telescopio Pan-Starss 1 alle Hawaii, e poi seguito dal potente occhio del Vlt dell’Eso. Oltre che per la sua strana forma, questo oggetto ha affascinato gli scienziati per il suo moto turbolento, una rotazione completa su se stesso che probabilmente va avanti da milioni di anni. Qual è il motivo di una danza così frenetica e prolungata? Ora un nuovo studio pubblicato su Nature Astronomy svela finalmente la risposta: ʻOumuamua si muove così a causa del suo passato burrascoso, che l’ha visto protagonista di una violenta collisione con un altro oggetto celeste. Lo scontro è probabilmente avvenuto quando l’asteroide ancora si trovava nel suo sistema planetario, ed è stato così potente da mandarlo alla deriva nello spazio profondo. Fino a raggiungere il nostro sistema solare, senza però interrompere il suo moto caotico: secondo gli scienziati, la danza di ʻOumuamua potrebbe andare avanti per centinaia di miliardi di anni, prima che si assesti e diventi una rotazione regolare. Prosegue così la folle corsa dell’asteroide, che si lascerà definitivamente alle spalle il nostro sistema solare all’inizio del 2019.