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Una rete di radiotelescopi sparsi su tutto il nostro pianeta a formare un occhio grande quanto l’intera Terra puntato al centro della nostra galassia. È la titanica impresa Event Horizon, che ha promesso di realizzare il primo ritratto diretto di un buco nero, il supermassiccio Sagittarius A* nel cuore della Via Lattea - Music: They're coming... by Zapac copyright 2011 Licensed under a Creative Commons Attribution Noncommercial (3.0) license Ft: greg_baumont
Trascrizione audio
Immaginate un telescopio così potente da riuscire a individuare una pallina da baseball a una distanza di circa 13.000 chilometri. Vi siete appena fatti un’idea delle potenzialità di Event Horizon, l’impresa titanica che sta unendo una rete di radiotelescopi sparsi su tutto il globo in quello che sarà a tutti gli effetti un occhio grande quanto l’intera Terra puntato al centro della nostra galassia. Il progetto, coordinato dall’MIT americano, ha raggiunto questa settimana un traguardo fondamentale con l’ingresso nella squadra dei radio telescopi dell'ESO ALMA, in Cile, che contribuiranno a realizzare immagini del cosmo a un dettaglio fin qui mai raggiunto. Obiettivo principale? Il signore oscuro per eccellenza nella nostra dimora galattica, il buco nero al centro della Via Lattea. Per quanto siano tra gli oggetti più studiati del cosmo, gli enigmatici black holes non sono mai stati immortalati in maniera diretta. Event Horizon ha promesso così di realizzare il primo ritratto di un buco nero, partendo proprio da quello di casa nostra, il supermassiccio Sagittarius A*. Il telescopio globale prenderà vita nei prossimi mesi, con decine di radio-antenne che saranno attivate sull’intero pianeta e, come un’orchestra affiatata, vibreranno in simultanea per raccogliere enormi quantità di dati direttamente dal cuore della Via Lattea. E realizzare lo scatto più atteso dell’anno, previsto per il 2018.