Trascrizione audio
55 anni or sono, oggi 12 aprile, la conquista umana dello spazio diventava realtà. Certo eravamo agli albori, un po’ come i primi scopritori delle americhe, ancora ben lungi dall’esplorarle tutte. Ma l’uomo nel buio del cosmo diveniva realtà e aveva un nome, Yuri Gagarin, classe 1934. Gagarin non è una leggenda solo per l’ex unione sovietica ma è un’icona dello spirito di avventura umana. E allora, seppur in breve, ripercorriamo alcune delle tappe storiche di una conquista ancora ben lungi dall’essersi conclusa. Non può mancare Valentina Tereskova, la prima donna nello spazio. Operaia tessile con la passione del paracadutismo, classe 1937, la Tereskova attraversò l’atmosfera terrestre il 16 giugno del 1963, a bordo di un Vostok (traducibile in stazione est) 6. Fu anche la prima astronauta civile della storia Non è che gli statunitensi fossero rimasti a guardare. Dopo la cagnetta Leika e Gagarin ora subivano la prima donna nello spazio, ma l’anno prima, con John Glenn, esattamente il 20 febbraio del 1962, avevano pareggiato i conti con i sovietici grazie al Mercury Atlas 6. Ma la storia di John Glenn non si esaurisce in quell’anno. Astronauta prima e poi in politica con i democratici, John Glenn è tornato nello spazio nel 1998 segnando un record ad oggi imbattuto. L’uomo più vecchio nello spazio: aveva 77 anni. A questa rapida carrellata non poteva mancare Neil Armstrong, anche lui astronauta civile, il secondo dopo la Tereskova, la cui impronta può esser definita a ragione l’impronta. Era il 20 luglio del 1969. Colui che stiamo vedendo in questo video promozionale dell’agenzia spaziale russa è Sergei Costantinovich Krikaliev, recordman assoluta di permanenza nello spazio. Krikaliev, che è anche il primo cosmonauta a volare come astronauta NASA, ha totalizzato complessivamente oltre 803 giorni nello spazio. Chiudiamo con un altro recordman, anche lui russo: Valery Poliakov. A lui va il record di permanenza continuativa nello spazio, 437 giorni. Fu un record forzato. L’Unione Sovietica si era dissolta e mancavano i soldi per tirarlo giù. La sua storia ispirò la pubblicità di un grande quotidiano nazionale.