Trascrizione audio
Se Einstein aveva ragione sarà lei a dircelo nei prossimi anni: è partita alle 5:04 italiane, 4 minuti dopo l'una a Kourou, Guyana francese, dopo un rinvio di circa 24 ore per una verifica al lanciatore seguita da un volo perfetto LISA Pathfinder, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea incaricata di verificare la possibilità di captare nello spazio le onde gravitazionali, quelle elusive increspature nel tessuto dello spazio-tempo teorizzate dal geniale fisico tedesco oltre un secolo fa ma mai rilevate direttamente da strumenti scientifici. Almeno fino a oggi. Pioniera di una nuova era dell’astronomia, LISA, sonda realizzata con un determinante contributo scientifico e tecnologico del nostro Paese ha lasciato lo spazioporto ESA scortata in orbita da VEGA, lanciatore italiano d’origine ed europeo d’adozione, in un volo lampo di 105 minuti e ora prosegue sola il suo cammino verso il punto lagrangiano L1, distante 1 milione e mezzo di chilometri dove giungerà a gennaio dopo una complessa serie di manovre orbitali e una lunga fase di crociera. LISA Pathfinder è un sofisticatissimo laboratorio di misura preciso a due miliardesimi di millimetro perché il suo compito sarà quello di monitorare lo spostamento relativo di due cubi in oro-platino in caduta libera nello spazio, al fine di percepire la lievissima oscillazione attesa dal passaggio di un’onda gravitazionale, prodotta in qualche angolo dell'universo da eventi energetici quali ad esempio la collisione tra due corpi estremamente massicci, come stelle binarie e buchi neri. L’inizio della fase scientifica è programmato per marzo. Se, come il nome suggerisce, le tecnologie a bordo di LISA Pathfinder, riusciranno a mostrare la strada da percorrere, il testimone passerà a eLISA, terza grande missione del programma ESA Cosmic Vision, un complesso osservatorio spaziale composto da un tris di sonde gemelle dispiegate nello spazio. A loro nel 2034 toccherà di cimentarsi in un nuovo tipo di osservazione non più basato sulla luce ma sulle vibrazioni gravitazionali, tendendo l’orecchio verso il lato oscuro dell’universo.