Il primo mosaico cosmico di Euclid

00:02:44 16.10.2024

Il primo pezzo della mappa del telescopio spaziale Euclid, rilasciato ieri in occasione del Congresso Internazionale di Astronautica, in corso a Milano, è un mosaico di 208 gigapixel. Quest’immagine, frutto di 260 osservazioni effettuate tra marzo e aprile 2024, copre 132 gradi quadrati del cielo meridionale, una superficie oltre 500 volte quella della Luna piena. Rappresenta solo l'1% della mappa cosmica che Euclid costruirà nei prossimi sei anni, durante i quali osserverà le forme, le distanze e i movimenti di miliardi di galassie fino a 10 miliardi di anni luce, per creare la più grande mappa tridimensionale dell'universo.

Questo primo frammento contiene già circa 100 milioni di sorgenti astronomiche, tra cui stelle della Via Lattea e galassie distanti fino a miliardi di anni luce. Di queste, 14 milioni saranno fondamentali per studiare l’invisibile materia oscura attraverso l'effetto di lente gravitazionale, che distorce la luce delle galassie e ne amplifica e deforma le immagini.

Le telecamere di Euclid, che lavorano nel visibile e nell’infrarosso, rivelano dettagli straordinari, come galassie a spirale e fioche nubi tra le stelle della Via Lattea. Frutto di una miscela di gas e polvere, queste nubi appaiono bluastre e sono chiamate "cirri galattici" per il loro aspetto simile a quello dei cirri presenti nell’atmosfera terrestre.

La qualità e il dettaglio delle immagini raccolte da Euclid – con zoom fino a 600 ingrandimenti – permettono di vedere oggetti a diverse scale. Si distinguono le caratteristiche di singole galassie, galassie che interagiscono fra loro ma anche grandi strutture cosmiche come l'ammasso di galassie Abell 3381, distante oltre 600 milioni di anni luce. 

Quest’immagine è solo un’anteprima delle potenzialità di Euclid, che ha già completato il 12% della sua survey cosmica. La missione dell’Esa, lanciata a luglio 2023, vanta un forte contributo italiano attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e numerose università. Il rilascio di una porzione dei dati, compresi quelli che includono le aree di osservazione più profonde, è previsto per marzo 2025, mentre il primo anno di dati cosmologici sarà reso pubblico nel 2026.

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