Urano, ‘così lontano, così vicino’ con Webb
Anelli, lune, tempeste e altri particolari di Urano, li possiamo guardare con gli occhi di Webb attraverso le sue nuove immagini.
Avevamo visto il pianeta ghiacciato la prima volta grazie alla sonda Voyager 2 nel 1986, sembrava una semplice palla blu.
Adesso, le lunghezze d’onda nell’infrarosso di Webb stanno rivelando uno strano e dinamico mondo pieno di entusiasmanti caratteristiche.
Sorprendente è la calotta settentrionale, unica nel suo genere, e maggiormente dettagliata rispetto alle foto scattate all’inizio dell’anno. Mostra una zona più luminosa al centro e una più buia verso le basse latitudini. Essa infatti diventa evidente quanto più il polo inizia a puntare verso il Sole. Sarà nel 2028, per il prossimo solstizio, che riceverà ancora più luce. Ricordiamo che Urano ha un’inclinazione tale che ruota su un fianco, l’orbita intorno al Sole dura 84 anni terrestri, per cui il suo inverno permane per circa 21 anni.
Oltre a diverse tempeste luminose, la sensibilità di Webb ha catturato gli anelli di Urano, incluso il debole anello Zeta vicino al pianeta, e alcune delle 27 lune conosciute.
Lo studio di “questo esopianeta nel nostro cortile”, come lo chiamano gli astronomi, può aiutare alla comprensione dei quasi 2mila pianeti simili scoperti nell’ultimo decennio.
Crediti video: Nasa
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