Origine della Luna: l’impatto al supercomputer

00:01:43 04.10.2022

Sulla formazione della Luna ci sono diverse ipotesi.Quella più verosimile è la teoria dell’Impatto Gigante, una collisione avvenuta quattro miliardi e mezzo di anni fa tra una giovane Terra e un corpo con le dimensioni simili a Marte, chiamato Theia. Le simulazioni di questo scenario mostrano una Luna formata soprattutto dal progressivo accumulo dei detriti di Theia causati dall’impatto.Tuttavia i campioni riportati dagli astronauti della missione Apollo, dimostrano che la composizione delle rocce lunari è invece simile a quella del mantello terrestre.Come conciliare questa differenza? Ricercatori inglesi del Computational Cosmology dell’Università di Durham hanno utilizzato simulazioni molto più raffinate, rispetto alle risoluzioni standard e pubblicato i risultati su The Astrophysical Journal Letters. Ed ecco una Luna già in embrione che viene generata non da un anello di detriti, ma dall’impatto; un satellite che è anche in grado di sopravvivere alle forze di marea della gravità terrestre. La somiglianza all’attuale sistema Terra-Luna, è frutto di simulazioni d’impatti diversi, variazione di angoli e velocità di collisione, di masse e rotazioni dei due corpi.Questo nuovo scenario apre a nuove ipotesi sui tempi di fusione e solidificazione della crosta lunare che potrebbero spiegare la somiglianza tra le rocce del nostro satellite e il mantello terrestre.Restiamo dunque in attesa delle nuove missioni verso la Luna che ci racconteranno presto anche la storia della nostra Terra.

Questi calcoli sono stati eseguiti utilizzando il codice di simulazione open source SWIFT, eseguito sul servizio DiRAC Memory Intensive (“COSMA”), alla Durham University per conto della struttura DiRAC High-Performance Computing. Simulazioni a cura di Jacob Kegerreis.

Immagine in apertura: illustrazione della nascita della Luna – Crediti: Jacob Kegerreis

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