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La Cina è pronta a tornare sulla Luna. Fissato per il 21 maggio il lancio di Queqiao, un satellite relay che gestirà le comunicazioni tra la terra e Chang’e 4, il rover destinato ad una missione sul nostro satellite. Inizialmente progettato per essere il backup Chang'e-3 una missione composta da un rover e un lander atterrati sul suolo lunare alla fine del 2013, ha poi acquisito una propria configurazione. Il lancio del satellite relay sarà effettuato da un razzo Lunga Marcia 4 e la sua posizione finale sarà l’orbita intorno al punto di Lagrange, a circa 65mila chilometri oltre la Luna. Se tutto procede come previsto, Chang’e 4 verrà lanciato verso la fine del 2018, destinazione finale il cratere di Von Karman all’interno del bacino del polo sud Aitken, un obiettivo molto rilevante dal punto di vista della formazione lunare e del sistema solare. La Cina dunque, è sempre più decisa a ritagliarsi un ruolo di primo piano nell’esplorazione dello spazio. Dopo aver costruito e mandato in orbita due stazioni spaziali, l’ultima la Tiangong-2, è rientrata sulla Terra, precipitando nell'Oceano Pacifico lo scorso 2 aprile, La Cina procederà con la fase tre del programma che prevede la messa a punto della Tiangong-3. Il piano spaziale cinese comprende inoltre lo sviluppo dei vettori Lunga Marcia e un programma di esplorazione robotica sulla Luna, con missioni umane sul nostro satellite. Per farlo, la Cina dovrà mettere a punto il Lunga Marcia 8 un vettore che promette di poter recuperare i primi due stadi e i booster grazie all’atterraggio verticale, come avviene per i vettori Falcon 9 e Falcon Heavy di SpaceX. L’Agenzia spaziale cinese inoltre, è interessata a utilizzare il lanciatore per condurre voli suborbitali entro il 2035, in modo da favorire la commercializzazione dell’orbita bassa terrestre.