Dai satelliti all'aria condizionata: inventato sistema a zero emissioni

00:03:18 13.06.2016
Un sistema di condizionamento dell'aria a zero emissioni in grado di raffreddare un ambiente fino a 60 gradi sotto zero e riscaldarlo fino a 200 gradi usando solo l'energia del Sole: lo hanno creato quattro ingegneri spaziali di Thales Alenia Space al lavoro, a Cannes, su sofisticate tecnologie di satelliti a marchio ESA. Grazie a questo progetto ecofriendly, battezzato Helioclim, è possibile controllare la temperatura all'interno degli edifici senza inquinare. 
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Dai satelliti all'aria condizionata: inventato sistema a zero emissioni Un sistema di condizionamento dell'aria a zero emissioni in grado di raffreddare un ambiente fino a 60 gradi sotto zero e riscaldarlo fino a 200 gradi usando solo l'energia del Sole: lo hanno creato quattro ingegneri spaziali di Thales Alenia Space al lavoro, a Cannes, su sofisticate tecnologie di satelliti a marchio ESA. Grazie a questo progetto ecofriendly, battezzato Helioclim, è possibile controllare la temperatura all'interno degli edifici senza inquinare. Accendere l'aria condizionata è infatti una delle azioni più pericolose per l'ambiente a causa delle massicce emissioni di anidride carbonica che comporta e un intervento come quello di Helioclim potrebbe avere su larga scala un congruo impatto sui cambiamenti climatici in corso, combattuti anche con la progettazione di edifici zero-carbon. L'idea dei quattro ingegneri è quella di usare l'energia del Sole anziché quella elettrica per alimentare i sistemi di aria condizionata e di riscaldamento dei palazzi, riuscendo anche a scaldare l'acqua e a raffreddare i frigoriferi. I quattro del team sono Marie Nghiem, Yannick Godillot, Yann Vitupier e Charles Daniel: hanno usato le loro competenze in ambito spaziale per trovare delle soluzioni utili ai problemi terrestri. Una delle aspirazioni delle politiche spaziali è proprio quella di creare uno scambio di conoscenze e tecnologie, lavorando su soluzioni utili a due ambienti tanto diversi come Terra e Spazio. In questo caso gli ingegneri si sono messi al lavoro sfruttando le loro capacità acquisite nel lavoro sui satelliti e l'abitudine al rigore che lavorare per lo Spazio comporta. Niente è lasciato al caso. Ogni componente spaziale è progettata per resistere 15 anni ed è sottoposta a numerosi test per accertare non solo che sia sicura per il numero di anni programmato, ma anche in grado di fronteggiare le condizioni ambientali più ostiche. Il sistema che hanno messo a punto sfrutta degli specchi solari curvi disposti sul tetto di un edificio per concentrare i raggi sui tubi e riscaldarne l'acqua fino a 200 gradi. L'acqua, pressurizzata, a quel punto entra in un'altra unità da cui può fornire sia temperature calde che fredde. Ma il modo in cui questo avviene è un segreto industriale. L'acqua che ne fuoriesce può avere una qualsiasi temperatura compresa tra -60 e +65 gradi e viene immessa nell'edificio per soddisfare le richieste di diverse temperature all'interno di ogni ambiente. Il sistema funziona anche nei giorni nuvolosi grazie all'immagazzinamento dell'energia o all'uso di quella che viene dalle biomasse, altra fonte 'pulita'. Il team ci tiene a sottolineare che il progetto non prevede in nessun modo di generare elettricità dai pannelli solari per alimentare i tradizionali sistemi di condizionamento, ma sfrutta invece direttamente l'energia del Sole per riscaldare l'acqua dentro le varie unità e portarla poi alla temperatura richiesta. Un metodo innovativo, in grado di ridurre sensibilmente le dannose emissioni di anidride carbonica per salvare la nostra preziosa atmosfera. Un esempio di come Terra e Spazio collaborino in maniera proficua.
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