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Una luce che pulsa in modo indipendente, come se ci trovassimo su due pianeti diversi. È quanto avviene su Giove passando dall’emisfero nord a quello sud, e osservando lo spettacolare fenomeno delle aurore gioviane. Se n’è accorto per primo un team di ricerca coordinato dalla University College London, che ha combinato i dati a raggi X raccolti dai telescopi spaziali XMM-Newton dell’Esa e Chandra della Nasa per osservare l’interazione del vento solare con l’atmosfera del gigante gassoso. I risultati, pubblicati oggi su Nature, sono sorprendenti: nella parte meridionale del pianeta la luce brilla in modo costante ogni 11 minuti, mentre nella parte settentrionale i lampi sono del tutto casuali: la luminosità aumenta e diminuisce in continuazione, senza seguire uno specifico andamento. E, soprattutto, senza alcun legame con ciò che avviene al polo nord. Un fenomeno decisamente insolito, se confrontato ad esempio con il corrispettivo terrestre, dove il gioco di luci dell’emisfero australe rispecchia quello dell’emisfero boreale. Ecco che, parlando di aurore polari, Giove si rivela un pianeta anomalo nel nostro sistema planetario: restano da capire le cause di questa luminosità apparentemente a schema libero.